Cicorie

Origine e diffusione

La Cicoria è una composita molto comune allo stato spontaneo, della quale esistono numerose forme coltivate, il cui prodotto è rappresentato dalle foglie e dalle radici che si consumano cotte o in insalata.

- Cicoria da foglia (Cichorium intybus L. v. foliosum Bischoff);

- Cicoria da radici (Cichorium intybus L. v. sativus Bischoff).

 

Caratteri botanici

I fiori di Cicoria sono riuniti in gruppi di 2-3 capolini, terminali o ascellari, portati su uno scapo alto 1-1,5 metri. Ogni capolino è composto da 20-25 fiori alcuni dei quali ligulati con ligule turchine simulanti una corolla. I frutti sono acheni (impropriamente detti semi) di forma obovata-piramidale (peso di 1.000 semi pari a 1,1-1,6 grammi).

 

Varietà e tecnica colturale

L'epoca e le modalità di esecuzione della semina sono diverse a seconda del tipo di cicoria e del prodotto che si vuole ottenere.

Cicoria a foglie verdi o da taglio

Si semina a righe, a strisce o a spaglio, durante tutti i mesi dell'anno, eccetto i più freddi.

Necessita di terreno fresco e molto fertile, ben concimato ed irrigato frequentemente. Poiché le piantine sono a rapida crescita, si può procedere a ripetuti tagli delle foglie (5 o 6) quando sono ancora tenere, per destinarle al consumo fresco come insalata. Quando dalle pianticelle si sviluppano gli steli fiorali, la parte apicale degli stessi viene consumata fresca previo ripetuto taglio longitudinale che provoca la formazione di caratteristiche strisce arricciate. Le varietà più diffuse sono: Spadona, Migliorata, a foglia larga.

 

Cicoria a foglie colorate o radicchio

Si semina (o si trapianta a 25-30 cm tra le file e 10-15 cm lungo la fila)), di regola, in giugno-luglio, a strisce o a righe.

Esige terreni fertili, freschi e profondi, moderatamente compatti, ben preparati con lavorazioni profonde e concimazione minerale.

Le cure colturali comprendono: un diradamento (se la semina è stata fatta sul posto), sarchiatura, scerbature ripetute, irrigazioni e concimazioni azotate ripetute.

La raccolta avviene in autunno-inverno quando i cespi hanno raggiunto lo sviluppo completo.
Le piante così raccolte possono essere destinate come tali al consumo, altrimenti vengono destinate alla forzatura, pratica che consiste nel disporre le piantine, complete di radice, in ambiente caldo-umido, in modo da favorire l'emissione di nuove foglie. Dopo 10-15 giorni si sarà verificata l'emissione di giovani foglie tenere e colorate del colore tipico della varietà. Quelle più note sono: Rosso di Treviso, Rosso di Verona, Sanguigno di Milano, Variegato di Castelfranco, Variegato di Chioggia.

 

Cicoria da foglie e steli

Se ne consumano i cespi interi, costituiti dalle foglie e dai giovani germogli (puntarelle). le varietà più note sono: Brindisina, Catalogna, Pan di zucchero, Bianca di Milano.

La semina si fa in luglio-agosto (per avere la produzione in autunno-inverno), con 3-5 kg/ha di seme, diradando in modo da avere 7-10 piante a metro quadrato.

 

Cicoria da radici

Forma radici molto ingrossate che si consumano lessate in insalata o si utilizzano per la "forzatura" o come surrogato del caffè.

Le varietà più diffuse sono: la cicoria di Bruxelles (o belga), di Brabante, di Brunswich, di Magdeburgo.

Si semina a file a 20-30 cm da fine inverno all'estate, diradando in modo da avere 30-50 piante a metro quadrato.

Per ottenere la cicoria di Bruxelles o Witloof, le piante complete di radice vengono estirpate in ottobre-novembre; si lasciano appassire per 8-15 giorni, dopo di che vengono sottoposte al taglio delle foglie e alla spuntatura dell'apparato radicale.

Le radici così preparate vengono disposte, diritte e fianco a fianco, in una trincea o in un cassone, si ricoprono di terriccio sciolto e quindi con uno strato di paglia. La forzatura può essere accelerata mediante riscaldamento dei cassoni.

In tali condizioni le piccole foglie del cuore si sviluppano a spese delle sostanze di riserva delle radici, andando a costituire il tipico "grumolo" bianco, a forma di sigaro.

 

Avversità e parassiti

I problemi più gravi sono determinati dalle crittogame fogliari (peronospora, oidio, Botrytis. ruggine e antracnosi) e dai marciumi del colletto (Sclerotina, Pythium e Rhizoctonia).